Organizzazione
Il lavoro pomeridiano è stato organizzato secondo il seguente orario:
14.30 -16.30: attività di sostegno scolastico;
16.30 -18: attività ludico-ricreative;
18 –18.30: incontro di programmazione fra educatori e di dialogo individuale con i genitori o con i ragazzi.
Le attività si sono svolte dal lunedì al venerdì. I giorni di massima frequenza sono stati il lunedì, il mercoledì, il venerdì con in media una trentina di ragazzi. Il martedì e il giovedì sono stati presenti i ragazzi che non avevano il tempo scolastico prolungato e quelli delle scuole superiori (7 ragazzi in media).
L'incontro con i ragazzi è continuato anche fuori dal Centro, nei luoghi da loro maggiormente frequentati (Parco 25 aprile, ludoteca, biblioteca, parco di Villa Pace) ed è avvenuto con gli educatori e volontari residenti nel Comune e presenti sul territorio.
Operatori
I due obiettori della Caritas si sono distinti per l’assiduità della presenza e per la motivazione a una buona qualità del loro servizio.
Delle 4 ragazze tirocinanti del liceo socio-psico-pedagogico “Sigonio”, una ha portato a termine il percorso riuscendo a costruire una motivazione che l’ha condotta a fare servizio anche in Giugno, al di là dei suoi obblighi scolastici. Le altre tre ragazze non hanno continuato principalmente per problemi personali. I volontari che sono venuti con discreta continuità e che hanno costruito un rapporto coi ragazzi sono tre, residenti a Fiorano, studenti universitari. Dai volontari e dai tirocinanti non si riesce a ottenere una presenza maggiore di 15-20 pomeriggi all’anno, ciascuno.
Abbiamo avuto l’ausilio di un obiettore del Comune per il servizio di trasporto.
Ci siamo avvalsi anche della collaborazione dell’operatrice della ludoteca, dapprima recandoci alcune ore in ludoteca durante i pomeriggi di chiusura di questa, in seguito come educatrice fissa per l’assistenza durante i compiti.
Una tirocinante della scuola di specializzazione IFOA di Reggio Emilia, in seguito al periodo di tirocinio, ha continuato la sua opera come educatrice fissa.
Attività
Si è dato spazio ad attività che riguardavano la percezione dell’immagine di sé, l’espressione corporea, attraverso la fotografia, le riprese video e utilizzo della cinepresa, il montaggio di immagini scansionate al computer.
Il corso di arrampicata sportiva alla palestra di Sassuolo, si è svolto settimanalmente per un totale di 22 lezioni, coinvolgendo diversi ragazzi e ragazze e via via ha visto la selezione di questi in funzione di interesse e capacità. L’abilità raggiunta ha permesso di poter fare con successo una escursione su roccia a Monsummano (Toscana) dove alcuni ragazzi hanno affrontato con determinazione pareti verticali di falesia alte 25 metri.
L’impegno sportivo delle ragazze, a un certo punto dell’anno, si è concentrato nella squadra di pallavolo femminile, concretizzandosi in allenamenti bisettimanali che hanno portato la squadra a classificarsi seconda al torneo di pallavolo fra i 5 gruppi educativi territoriali (GET) della zona.
Gli incontri sportivi richiamano sempre un’alta partecipazione. Oltre ai due tornei a Sassuolo, siamo andati “in trasferta” a Castellarano per la pallavolo femminile, a Modena per il calcio.
Dato il numero di ragazzi e la loro passione, di squadre di calcio ce ne verrebbero due al Babele. Non è facile però trovare gli spazi adatti per allenarle.
Le attività di laboratorio in ludoteca hanno visto la produzione artistica di maschere di carnevale, uova pasquali, striscioni colorati per il tifo delle squadre sportive di calcio e pallavolo, con una discreta partecipazione.
Abbiamo realizzato con alcuni ragazzi un pannello per il gioco della pallacanestro e montato nel cortile del Cinema.
Un’altra attività molto attesa dai ragazzi è l’uscita settimanale alla piscina di Maranello. Non è stata solo un’occasione per giocare in acqua: in alcuni ragazzi è nata la voglia di migliorare la propria prestazione nel nuoto.
Per i ragazzi uscenti dalla terza media abbiamo organizzato la visita ai Servizi Informativi del Territorio: l’Informa Giovani del Comune di Fiorano, lo Spazio Giovani dell’Azienda USL di Sassuolo. Qui i ragazzi hanno conosciuto gli operatori ed è stato mostrato loro il Centro di informazione ed educazione alla salute e prevenzione alle malattie. L’obiettivo era di fornire ai ragazzi quelle informazioni di base affinché sappiano dove si possono rivolgere in caso di bisogno.
E poi gita ai laghetti di Campogalliano, al parco di Montegibbio, al parco di villa Agazzotti...
Formazione e verifiche
I momenti di formazione principali sono stati tre.
- Sulla comunicazione. Tenuto da Claudio Cernesi. 15 ore.
Utile per uniformare le conoscenze di base possedute dagli educatori riguardo la relazione e ciò che rende efficace la comunicazione senza ostacolarla. Uniformazione necessaria vista la diversità di formazione e le diverse esperienze di provenienza degli educatori. Diversità che se da un lato è una risorsa positiva nella relazione con i ragazzi, dall’altro lato può creare difficoltà d’intesa fra operatori sugli obiettivi ma soprattutto sulle modalità. Le tensioni che sorgevano per le divergenze di opinioni, successivamente venivano sciolte attraverso il confronto e il dialogo nei momenti al Babele riservati agli educatori.
- Sulla relazione con gli adolescenti ed educazione sessuale. Tenuto da operatrici dell’USL di Sassuolo. 8 ore.
Con questo corso abbiamo raccolto l’esigenza degli educatori che si venivano a trovare in contatto soprattutto con ragazze dai 14 ai 16 anni, e si sono posti il problema di quale sia il modo migliore di rispondere alle domande, esplicite o implicite, che gli venivano sottoposte riguardo la sessualità. In generale verso i ragazzi, può risultare imbarazzante anche scegliere un atteggiamento da tenere nei confronti delle loro provocazioni o pesanti riferimenti sessuali, mossi da un’effervescenza ormonale o emotiva.
Il corso è stato un utile momento di scambio di informazioni ed esperienze.
- Seminario sui problemi dell’adolescenza, secondo l’approccio strategico ai problemi umani. Con P. Watzlawitck e G. Nardone. Una giornata.
Il convegno ha mostrato come le patologie tipiche dell’adolescenza vanno a formarsi e come possono essere risolte in tempi brevi. Interessante presentazione di un diverso punto di vista e richiamo all’efficacia degli interventi.
Formazione e verifica si sono svolte attraverso un confronto produttivo e ben coordinato fra il coordinatore per la Parrocchia e l’Operatore Servizi Culturali del Comune.
Conclusione
Come coordinatore del progetto ho riscontrato una buona collaborazione e un pieno appoggio sia da parte della struttura parrocchiale che da parte dei Servizi comunali.
L’aumento del numero dei ragazzi, ha evidenziato la carenza di spazi adeguati durante l’attività di sostegno scolastico, richiedendoci uno sforzo di razionalizzazione degli ambienti non ancora concluso.
La parte più problematica rimane gestire il gruppo degli educatori anche in relazione alle sue caratteristiche: età compresa fra i 16 e i 33 anni; formazione scolastica ed esperienziale disomogenea; precarietà dell’impiego. Questi aspetti presentano però anche dei vantaggi, come accennato sopra, traducendosi in flessibilità e maggiore vicinanza relazionale coi ragazzi. Nell’ipotesi di cambiamento di questi aspetti caratterizzanti il progetto, non bisogna dimenticare che anche questi ne determinano il successo.
Fiorano, 3 Luglio 1999.
Claudio Corradini |