“Obiezione di coscienza anno 2001/02
di Mirco Santunione
Ritengo di dover raccontare la mia esperienza per lasciare qualcosa di scritto a chi mi succederà (se ci sarà) in un ruolo secondo mè molto importante per una comunità, infatti tante volte i dieci mesi in cui si presta servizio da tanti ragazzi come me vengono considerati uno spreco di denaro e di tempo, io invece ci tengo a dire che se affrontati con la giusta devozione si possono trasformare in un periodo di crescita interiore.
Detto questo posso incominciare a parlare dei vari centri del comune di Fiorano dove ho prestato servizio, iniziando dall' oratorio di Fiorano: luogo in cui tanti ragazzi delle elementari, medie e superiori si trovano il pomeriggio per divertirsi e talvolta svolgere i compiti scolastici. Per quel che riguarda questo luogo le mie mansioni erano farsì che i ragazzi si divertissero giocando nel modo giusto e a mia volta partecipare ai loro giochi, e inoltre aiutavo i genitori che si alternavano tra loro di giorno in giorno a gestire il bar all' interno della struttura, e in questo ho riscontrato grande fiducia nei miei confronti sebbene non mi conoscessero da tanto. Posso sicuramente dire che tra le tre esperienze affrontate questa è stata la più rilassante e forse la meno impegnativa dal punto di vista psicologico.
Gran parte del servizio lo ho passato all'interno della casa di riposo per anziani Luigi Coccapani, dove inizialmente ero un po' spaventato da una realtà a cui non davo quasi più peso infatti questi anziani sono in condizioni di grande solitudine e talvolta rifiutano qualsiasi contatto con le persone, forse perche abbandonati dai loro amici e parenti, e questo fa si che loro si isolino sempre più e sconfortati per questo arrivino alla morte soli. Quindi con queste adorabili persone bisogna essere molto energici e vivaci e con tanta voglia di fare oppure rischi di annoiarti e di farli addormentare. Nei primi giorni il personale (che io ritengo molto disponibile nei miei confronti) mi ha subito messo alla prova facendomi imboccare alcuni anziani, cosa che non è sempre gradevole visto che a volte ti possono risputare tutto davanti a tè e in quei momenti preso dalla rabbia vorresti lasciare tutto li e andartene. Con il passare del tempo mi sono abituato a questi piccoli problemi e mi sono avvicinato sempre di più a questi “bimbi cresciuti” che si sono affezzionati a me prendendomi come un punto di riferimento. Assieme a loro si possono fare tante cose come giocare a carte, a tombola, disegnare, scrivere, occorre solo un po' di fantasia e disponibilità, perche in fondo queste persone hanno bisogno di sapere che sono importanti per qualcuno, e bastano anche due parole scambiate per farli sentire vivi e non vegetali. Sono molto contento che alcuni mi abbiano appiccicato il soprannome di “terremoto” questo significa che sono riuscito a smuoverli dalla loro solitudine, cosa che per me e già un grande traguardo.
Il terzo ed ultimo luogo dove ho prestato servizio è un dopo scuola dove vado tutti i pomeriggi e il mio ruolo è quello di aiutare i bimbi e ragazzi delle medie e superiori a svolgere i loro compiti ma soprattutto è importante prima di ogni compito insegnare a questi ragazzi l'educazione e i valori della vita. Questo tra i tre impieghi è quello a cui mi sono attaccato maggiormente anche se inizialmente la situazione in cui mi sono trovato mi spaventava visto che non avevo mai avuto a che fare con l' insegnamento a ragazzi delle medie e superiori e temevo di non essere all' altezza. I primi giorni infatti avevo voglia di chiedere di essere spostato tutto il giorno in casa di riposo perche talvolta i ragazzini possono demoralizzarti lanciandoti giudizi e critiche a volontà, ed è in questi momenti che pensavo di sbagliare tutto nel pormi nei loro confronti. Con il passare del tempo hanno imparato a rispettarmi e ad ascoltarmi forse perche io mi sono messo spesso alla pari accettando le loro critiche e rendendoli parte della mia vita, infatti se tu mantieni le distanze non credi in quello che fai per loro, se ne accorgono subito e non si fidano di te, e con dei bimbi e ragazzi la fiducia è tutto. Ora sono molto contento del rapporto che sono riuscito ad ottenere e quelle che all' inizio erano paure si sono trasformate in divertimento, infatti l' importante è mantenere il giusto equilibrio, e comunque anche se loro amico tenere sempre il ruolo di loro educatore. In questo dopo scuola ho riscoperto il divertimento puro infatti si fanno tante attività oltre ai compiti, si gioca a calcio, pallavolo, a basket e tanti altri giochi e io non me ne perdo uno.
In conclusione ci tengo a ringraziare gli educatori, i genitori, il personale della casa di riposo per avermi aiutato durante il servizio a crescere sotto tutti i punti di vista, e ricordo che questa esperienza mi ha fatto tornare la voglia di studiare infatti sono tornato a scuola, e mi ha regalato anche un nuovo amore che ho conosciuto mentre prestavo servizio, insomma 10 mesi da incorniciare che ripeterei volentieri e che auguro a chi presterà servizio in seguito a me.” |